23 maggio 1992 - 23 maggio 2009
Sono passati 17 anni da quando, sull'autostrada A29 nei pressi dello svincolo di Capaci, il giudice antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, persero la vita in un attentato voluto dalla mafia.
Cinque quintali di tritolo per distruggere cinque vite umane e la dignità di un intero paese che si credeva libero.
17 anni fa la mafia ha fatto una vittima illustre e ha dato vita ad un eroe la cui memoria non può essere sepolta sotto quintali di tritolo, polvere e sangue.
Giovanni Falcone ha sacrificato la stessa vita in nome di uno Stato che non lo ha saputo proteggere.
L’unica possibile ricompensa al suo sacrificio, sarà la nostra memoria, la nostra voce, perché è il silenzio che uccide doppiamente.
(Giovanni Falcone)
Intanto, la Rai Fiction, proprio oggi adotta una poco felice decisione: bloccare la messa in onda della fiction su Giovanni Falcone, per rispettare la ‘par condicio' in quanto nel film insieme a Falcone si parla anche di Paolo Borsellino fratello di Rita Borsellino, candidata dell'Unione alla presidenza della regione Sicilia.
La sua reazione è più che condivisibile: "E' incredibile, è inverosimile pensare di potere strumentalizzare due figure come quelle di Falcone e Borsellino. E' una mancanza di rispetto non tanto per me ma nei confronti loro e nei confronti dell'intelligenza e della sensibilità degli italiani".
Si spera che la vera ragione non sia di natura prettamente politica.
Si spera che l’impegno civico non sia calpestato da puri interessi personali.
Si spera che la sola idea di strumentalizzare il nome e le azioni di due grandi Eroi sia ben lontana dall’etica di pubblico servizio ricoperta dalla Rai.