mercoledì 29 aprile 2009

Il nuovo asso nella manica di Berlusconi: il G8 in Abruzzo


Quando ormai i riflettori sulla Regione disastrata dal terremoto dello scorso 6 aprile stavano per spegnersi, ecco che si riaccendono con forza, per illuminare l’ultima grande idea del premier Berlusconi.

Con una mossa a sorpresa, Silvio Berlusconi comunica ai media la decisione di spostare il summit previsto in luglio a La Maddalena, direttamente a L’Aquila, centro maggiormente colpito dal sisma.

Decisione importante la sua, che insieme agli 8 miliardi da stanzionare alla Regione, diluiti in 3 anni, e che porteranno alla ricostruzione dell’Abruzzo senza il ricorso ad un aumento delle tasse (‘Non si mettono le mani nelle tasche degli italiani’, afferma il Premier), hanno prodotto un aumento del consenso, salito di quattro punti percentuali al 56% (secondo il sondaggio Ipr pubblicato il 20 aprile scorso su Repubblica).


Ma perché dunque, questo cambio improvviso di programma, quando ormai i lavori a La Maddalena erano giunti ad un buon punto?

«Troppo bella e lussuosa in tempi di crisi», questa la giustificazione principale di Berlusconi. Ben lontano dai criteri di sobrietà e serietà, questa volta se ne fa promotore.
Approfittando inoltre di uno dei temi che verrà trattato durante il summit più importante dell’anno, quello cioè della prevenzione dei cataclismi naturali, «quale sede è più appropriata di una terra ferita dal terremoto?».

Ci sarebbe poi tutta la questione che ruota intorno al dispendio di soldi. 220 milioni di euro risparmiati. Così si sostiene, anche se le somme sembrano fin troppo gonfiate nell’entità. E ancor più discutibile sarebbe la sua scelta di non unificare in una sola giornata elezioni europee, amministrative e referendum, con un dispendio impensabile di soldi (‘solo’ 50 milioni a detta di Silvio). Ma questa è un’altra storia.


Sulla polemica sorta attorno alla ‘questione sicurezza’, invece, Berlusconi mette subito tutti a tacere, facendo affidamento alla ragionevolezza dei contestatori: «Non credo che i no global avrebbero la voglia, la faccia e il cuore di fare manifestazioni dure» proprio nella zona «ferita» dal sisma.


A La Maddalena indignata, non resta dunque che prendersi il ‘contentino’, ospitando in autunno il vertice del G8 sull'ambiente sollecitato dal presidente degli Stati Uniti, Obama.

Accettate le scuse del Presidente Berlusconi, il Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, si è accontentato di un consolatorio quanto riparatore commento del Premier: «La Maddalena era persino troppo bella... sarebbe stato un G8 non consono al momento che passiamo tutti per la crisi economica».


venerdì 24 aprile 2009

FISCO: ENTRATE, SCATTA PORNOTAX


ROMA - Scatta la Pornotax: sono infatti pronti - spiega l'agenzia delle Entrate - i codici tributo per il versamento, con il modello F24, dell'addizionale all'Irpef e all'Ires da applicare sui ricavi o compensi derivanti dalla produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico. Lo stesso è previsto per le trasmissioni televisive che, per sollecitare la credulità popolare, si rivolgono al pubblico attraverso numeri telefonici a pagamento. Dal 2008, infatti, come ricorda una risoluzione dell'Agenzia delle Entrate lo stesso regime impositivo si applica anche ai soggetti che utilizzano questo tipo di trasmissioni approfittando della credulità delle persone cui si rivolgono. Per effetto dell'estensione dell'addizionale del 25 per cento, disposta dal decreto anticrisi, anche queste attività troveranno quindi ad attenderle un loro "codice etico" per effettuare i versamenti tramite modello F24. L'imposta aggiuntiva è fissata nella misura del 25 per cento del reddito complessivo netto corrispondente alla somma dei ricavi e dei compensi derivanti da queste attività, decurtata dall'ammontare dei componenti negativi relativi a beni e servizi utilizzati per lo svolgimento delle medesime attività.

fonte: http://temporeale.libero.it/

mercoledì 22 aprile 2009

A proposito di tivvù

La televisione è “cattiva maestra”?

Riflessioni e considerazioni.



Rispetto alla televisione degli anni Sessanta, che aveva una funzione fondamentalmente di servizio, quella attuale è essenzialmente caratterizzata dalla logica del consumo.
Grande e importante mezzo di comunicazione, la televisione è stata, nel nostro Paese, dagli anni ’60 in poi, strumento di progresso culturale. Ma è anche innegabile che la TV, da servizio di informazione ed intrattenimento, si stia trasformando solo in intrattenimento a tutti i costi e nel senso più deleterio del termine.
L’attuale degrado è stigmatizzato, in maniera desolante ma chiarissima, nei termini recentemente coniati di
“Tv Spazzatura” e “Trash”.

La questione se la televisione sia o meno “cattiva maestra” è aperta ormai da qualche anno, e cioè da quando ci si è resi conto che la principale causa del deterioramento della TV è stata proprio l’elevata produzione da parte di stazioni televisive, di materiale sempre più scadente e sensazionale, solo per aumentare e mantenere la loro audience.

Come finalità dunque, si è venuta ad imporre quella di accaparrarsi sempre più telespettatori, entrando in un vortice concorrenziale, senza tener conto della finalità educativa del mezzo. Non ha più importanza dunque, se il materiale sensazionalistico sia buono o meno. L’importante è coinvolgere il maggior numero possibile di “teleutenti”.
Nonostante il livello basso di molte trasmissioni televisive, tuttavia, ci si rende sempre più conto di come il pubblico sembri apprezzare spettacoli dalle loro qualità scadenti.

Chi fa televisione, a mio parere, dovrebbe quindi cercare individuare ciò che dovrebbe essere evitato il più possibile, in modo tale da poter continuare a svolgere a pieno la sua funzione non solo di intrattenimento ma soprattutto educativa.
La TV dunque, proprio per il suo peso non indifferente che ha assunto anche nei confronti dei più giovani, dovrebbe essere usata con moderazione, e in tal senso credo che l’intervento della famiglia potrebbe essere determinante, in modo tale da formare i figli ad un uso critico e moderato dei mezzi di comunicazione e spiegare anche i fini di alcuni messaggi televisivi, che spesso vanno a distorcere principi e valori fondamentali.

Credo, infine, che trasmissioni di basso livello, come quelle che negli ultimi tempi siamo abituati a vedere, arrestino in maniera non indifferente la crescita di un paese e di una società civile.
Un ragazzino che non ha ancora una personalità ben definita non trova certo un aiuto neanche in telefilm o cartoni animati attuali.
Il fatto che tali trasmissioni abbiano una buona audience potrebbe indurci a pensare che la situazione sia più grave di quello che in realtà è o forse che veramente non c'è più niente in TV e che pur qualcosa noi schiavi del tubo catodico dobbiamo vedere?
Credo sia difficile rispondere su due piedi a questo quesito, come anche a quello iniziale, se la televisione sia o meno “cattiva maestra”.

Concludo dunque, ribadendo che i produttori di programmi televisivi, a mio avviso, dovrebbero porsi come finalità prima, il divieto di dar vita a spettacoli o programmi con funzioni fortemente anti-educative, ripristinando in tal modo il compito importante per cui tale mezzo era stato inizialmente pensato, e riflettendo sul forte peso che oggi ha assunto la televisione nella vita sociale e nel processo di formazione della personalità delle attuali generazioni.

martedì 21 aprile 2009

A proposito dell'Abruzzo



Frequentando costantemente Facebook, il Social Network di grande successo, ho potuto leggere quasi quotidianamente le decine e decine di gruppi creati, a partire dal 6 aprile (la tragica data che ricorda il sisma che ha scosso l’intero Abruzzo), in sostegno della regione.

Molti gli aiuti concreti: donatori di sangue e volontari di tutta Italia si sono mobilitati in soccorso alle zone maggiormente colpite. Accanto a tutti i gruppi che incitavano a mobilitazioni di questo tipo, svariati sono stati anche quelli di natura totalmente ‘simbolica’, finalizzati a dare un sostegno morale ai sopravvissuti e parenti delle vittime.

Devo ammettere però che tra i tanti gruppi, oltre a quelli menzionati ce ne sono stati altrettanti direi quasi ‘fastidiosi’, della serie ‘Firmiamo affinché l’intero montepremi del superenalotto vada interamente ai terremotati abruzzesi’. Oggi, un altro sullo stesso tono: 'Facciamo donare all’Abruzzo 299000,00 euro vinti da Ferdi al GF2009'.


Bene: volete sapere la mia? Io, se giocassi costantemente al superenalotto e avessi partecipato al reality show vincendolo, non permetterei a nessuno di dirmi cosa devo o non devo farne con i miei soldi. No, non sono egoista. Ma evito di immischiarmi in quel vasto ramo di perbenismo che inquina il nostro Paese. Tutto qui.

Gli aiuti non sono mancati, non mancano né mancheranno, come abbiamo saputo dimostrare ogni qualvolta il nostro Paese sia stato vittima di grandi catastrofi naturali. Vestiario, migliaia di sms da un euro, bonifici, cibo.

A mio parere però, è un po’ azzardato avere delle pretese simili. Al di là di ciò che Ferdi deciderà di farsene con quei soldi, nessuno può fare le sue veci. Nè la celebrità né i soldi ripagano, sia chiaro. Ma per quanto sia la prima a sostenere che la sua vittoria, Ferdi se la sia, strategicamente o meno, guadagnata grazie al buonismo della popolazione italiana che ha seguito il reality (ieri sera mezza Italia era incollata ai teleschermi), ora, la stessa buona fetta di popolazione non può affermare o addirittura pretendere il contrario.


Per fortuna, la gara di solidarietà per l’Abruzzo ancora non si interrompe. In campo scendono anche i ‘big’ della musica italiana.

La Pfm, Roberto Vecchioni e Daniele Silvestri. Francesco Renga, Afterhours e le Vibrazioni, ma anche Cristiano De Andrè, Luca Barbarossa, Tony Levin Stickmen Trio. E ancora Tullio De Piscopo, Mauro Pagani, Eugenio Finardi, Francesco Baccini, Giò Di Tonno e Michele Zarrillo. Sono solo alcuni dei grandi nomi della musica che parteciperanno all’evento “Insieme per l’Abruzzo”, il concerto che si terrà il 28 aprile al PalaSharp di Milano.

Ma non solo: oltre 50 cantanti capitanati da Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, hanno organizzato un’iniziativa canora, sostenuta dalla ‘Sugar’ di Caterina Caselli.

L’obiettivo è la registrazione di una canzone corale, ‘Domani’, la cui uscita è prevista per la prima settimana di maggio in versione digitale per Itunes e in versione cd singolo, e i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni colpite dal sisma. Tra le voci, Luciano Ligabue, Laura Pausini, Gianna Nannini, Giorgia, Claudio Baglioni, Tiziano Ferro, Elisa, Franco Battiato e Cesare Cremonini. Ed ancora Francesco Renga, Piero Pelù, Gianluca Grignani, Morgan, Carmen Consoli, Nek, Luca Carboni, Elio e le Storie Tese, Giusy Ferreri, Antonello Venditti, Fabri Fibra, J-Ax, Max Pezzali, Caparezza, Al Bano, Massimo Ranieri, Samuele Bersani, Pacifico, Mango, Ron, Roy Paci, Frankie Hi-Nrg, e i Negramaro, ai quali dovrebbe unirsi anche Ivano Fossati. Questo è quanto reso noto dall’Ansa.

GF9: Ferdi il vincitore, e l'Italia si commuove


GF: Italia buonista?


Altro reality, altro vincitore. Questa volta senza sorprese però.

Record di ascolti per la finale della nona edizione del Grande Fratello: quasi mezza Italia attaccata al teleschermo.

A conquistare i 300 mila euro e la celebrità, è Ferdi, il giovane cuoco rom che in più occasioni ha dato in pasto ai telespettatori italiani le sue vicende private. Ed è proprio la sua ‘storia’ ad essere stata premiata.

Al secondo posto, altro esponente del ‘mondo degli emarginati’ di questa edizione del reality, Marcello. A seguire Cristina, celebre per il prosperoso seno siliconato, e Gianluca, il playboy italo-americano (ma in realtà napoletanissimo!).

lunedì 20 aprile 2009

L’X Factor di Matteo




Questa volta sono stati solo 16 voti a fare la differenza. Matteo Becucci, vince la seconda edizione di X Factor, il talent show di Raidue, che per l’occasione si è trasferito sulla prima rete Rai.

Matteo è riuscito, di pochissimo, a lasciarsi alle spalle i punk-rock trentini Bastard Sons of Dioniso e prima ancora il giovane Jury.

Una vittoria a sorpresa per il 38enne toscano, padre di due bambine, che neppure sperava di superare i provini iniziali del programma. Classica voce melodica la sua, che cela una timidezza di chi teme di aver superato da tempo il suo ‘momento per sfondare’ nel campo musicale.

E invece, il contratto di 300 mila euro con la casa discografica Sony, è arrivato proprio nelle sue mani.


Ora però, Matteo dovrà fare i conti con il duro mercato discografico. Non sempre infatti il gradimento del pubblico rispecchia gli orientamenti del mondo discografico. Ricordiamo infatti, come nella scorsa edizione del programma Giusy Ferreri arrivò ‘solo’ seconda, eppure la sua posizione non fece di certo la differenza.

E anche quest’anno, non sarà certo una quinta posizione a fermare la nuova stella Noemi, che con il suo singolo ‘Briciole’ sta già scalando le classifiche e conquistando le radio.


Riuscirà dunque, Matteo, a mantenere vivido ancora per molto il suo 'X Factor'?

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