Il premier Silvio Berlusconi ha da sempre accumulato una varietà infinita di figuracce, gaffe, errori, antipatie, critiche. Oltre che il voto degli Italiani.
Una cosa non ho mai capito sinceramente:
Ma il punto su cui, oggi, Articol@ndo vuole dedicare la sua attenzione, è un altro. Come veniamo percepiti noi italiani, popolo dalle facili promesse e dai facili giudizi, ma dalle difficilissime messe in pratica, all'estero?
E soprattutto, cosa ne pensano, al di fuori dei confini italiani, di Berlusconi?
C'è da dire che la Stampa estera si è spesso sbizzarrita sull'argomento. Spesso siamo diventati (noi cittadini, in quanto Italia), lo zimbello dei paesi europei. I meriti sono spesso di chi ci rappresenta politicamente.
Pare che le testate (sia della tv che della stampa), mettano tutta la loro creatività in titoli satirici, interi editoriali e trasmissioni tv dal tono ironico, con protagonista sempre lui, Mr. Berlusconi.
Gran parte della stampa mondiale definisce il popolo italiano come un popolo di cialtroni e miserabili. I giornali stranieri dalla Cina al Portogallo ci deridono.
Vogliamo fare degli esempi?
Riportiamo alcuni titoli di giornali esteri, pubblicati durante il passato governo Berlusconi:
"Dal nostro inviato nel Berlusconistan" (Suddeutsche Zeitung).
"L'Italia delle paillettes, della demagogia e del sogno americano" (Le Soir).
"Dove vige un sistema abilmente costruito per rincoglionire le masse e regna il principe delle arti volgari" (L'Express),
"Un Don Co.glioni" (The Wall Street Journal),
"Un premier d'ineguagliabile condotta villana e meschinità culturale che lo rendono l'incarnazione dei peggiori italiani" (Frankfurter Allgemeine Zeitung).
"Benvenuti nell'Italietta che sta per liberarsi del Cavaliere" e "an insider on the way out, uno che se sconfitto aveva promesso di fuggire a Tahiti" (Financial Times).
Emblematica la copertina del The Economist: “BASTA, per l’Italia è tempo di licenziare Berlusconi”(Basta. Time to sack Berlusconi).
Articol@ndo non aggiunge altro, a parte 'regalarvi' due video, tratti tra i tanti presenti su YouTube, giusto per sottolineare ancora una volta come il prestigio dell'Italia sia arrivato ai minimi storici.
Una cosa non ho mai capito sinceramente:
come mai ogni volta che siamo in prossimità di elezioni importanti, in cui è visibile la candidatura di Berlusconi, sul web, sui giornali, per strada, tutti criticano in maniera piuttosto pesante quest'uomo basso dal grande potere?Ovviamente ogni elezione termina con la sua vittoria. E tutto questo fa rabbia. Mi fa rabbia il perbenismo diffuso, questa sensazione che l'Italia sia rimasta ancora un paese che 'predica bene e razzola male'. Nelle piccole come nelle grandi cose. Nelle vicende personali come in merito al futuro di un intero popolo.
Ma il punto su cui, oggi, Articol@ndo vuole dedicare la sua attenzione, è un altro. Come veniamo percepiti noi italiani, popolo dalle facili promesse e dai facili giudizi, ma dalle difficilissime messe in pratica, all'estero?
E soprattutto, cosa ne pensano, al di fuori dei confini italiani, di Berlusconi?
C'è da dire che la Stampa estera si è spesso sbizzarrita sull'argomento. Spesso siamo diventati (noi cittadini, in quanto Italia), lo zimbello dei paesi europei. I meriti sono spesso di chi ci rappresenta politicamente.
Pare che le testate (sia della tv che della stampa), mettano tutta la loro creatività in titoli satirici, interi editoriali e trasmissioni tv dal tono ironico, con protagonista sempre lui, Mr. Berlusconi.
Gran parte della stampa mondiale definisce il popolo italiano come un popolo di cialtroni e miserabili. I giornali stranieri dalla Cina al Portogallo ci deridono.
Vogliamo fare degli esempi?
Riportiamo alcuni titoli di giornali esteri, pubblicati durante il passato governo Berlusconi:
"Dal nostro inviato nel Berlusconistan" (Suddeutsche Zeitung).
"L'Italia delle paillettes, della demagogia e del sogno americano" (Le Soir).
"Dove vige un sistema abilmente costruito per rincoglionire le masse e regna il principe delle arti volgari" (L'Express),
"Un Don Co.glioni" (The Wall Street Journal),
"Un premier d'ineguagliabile condotta villana e meschinità culturale che lo rendono l'incarnazione dei peggiori italiani" (Frankfurter Allgemeine Zeitung).
"Benvenuti nell'Italietta che sta per liberarsi del Cavaliere" e "an insider on the way out, uno che se sconfitto aveva promesso di fuggire a Tahiti" (Financial Times).
Emblematica la copertina del The Economist: “BASTA, per l’Italia è tempo di licenziare Berlusconi”(Basta. Time to sack Berlusconi).
Articol@ndo non aggiunge altro, a parte 'regalarvi' due video, tratti tra i tanti presenti su YouTube, giusto per sottolineare ancora una volta come il prestigio dell'Italia sia arrivato ai minimi storici.
Emanuela,
RispondiEliminaloro ridono e noi piangiamo.
Saluti,
Salvatore D'Agostino